Vincenzo Troia

Mastro casaro classe 1988

Quella del latte è un’arte arte antica che, negli ultimi anni, molti giovani avevano abbandonato perchè richiede pazienza e fatica. Bisogna lavorare sempre in piedi e molte fasi della lavorazione vengono ancora svolte manualmente; inoltre, i buoni risultati si ottengono grazie ad esperienza, professionalità, intuito e tanta passione, tutte caratteristiche che rappresentano il giovane mastro casaro Vincenzo Troia.

Con questo artigiano pugliese, la lavorazione di burrate, trecce, mozzarelle e nodini non serve solo a portare sulle tavole prodotti eccellenti dal punto di vista organolettico e del gusto ma si esprime anche in show cooking per dimostrare quanto sia suggestivo trasformare un latte di buona qualità in formaggi freschi e genuini. Un’operazione che anticamente, nelle campagne si faceva continuamnete e che, invece, oggi sembra una magia e una riscoperta di profumi, colori e sapori dimenticati.

Lavoro nel settore caseario da 13 anni e, dopo varie esperienze nella mia Puglia, ho avuto l’opportunità di arricchire la mia preparazione con ulteriori tecniche apprese nel panorama italiano. Nelle aziende in cui ho lavorato, ho ricoperto diversi ruoli fino a quando, due anni fa, ho iniziato un percorso di lavoro indipendente con Caseus – L’arte del latte. Da novembre 2016, sto frequentando un corso per diventare tecnologo del latte, presso Agenform – Istituto Lattiero Caseario di Moretta in provincia di Cuneo, con l’intento di poter acquisire un bagaglio di conoscenze completo del settore caseario italiano.San Francesco d’Assisi diceva che “Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, la sua testa ed il suo cuore è un artista” Con queste parole mi piace descrivere la lavorazione del latte per la quale nutro un amore incondizionato. La vera forma dell’arte casearia, sta proprio nei formaggi a pasta filata: mozzarelle, trecce, burrate e così via. Veder filare una mozzarella e veder formare un primo sale non trasmette le stesse emozioni ed è per questo che mi sono specializzato proprio nelle paste filate. Mi piace vedere come negli eventi, negli show cooking e nella formazione, il pubblico resti affascinato da tutto ciò che riguarda l’arte del latte.